Gli asini hanno alcune caratteristiche che li rendono animali capaci di aiutarci
NEOTENIA: gli asini sono animali neotenici, ossia hanno caratteri somatici tipici dei cuccioli anche in età adulta come ad esempio una testa più morbida, ondulata, non spigolosa, non sottile. Il corpo è tozzo, le gambe corte, la pancia tonda e grossa, non hanno un fisico slanciato e scattante. Le orecchie sono fortemente sproporzionate rispetto al muso e al corpo: queste ultime sono una superficie corporea molto sensibile e molto irrorata che può facilmente essere attaccata dai predatori o usata per bloccare l’animale provocandogli dolore. Le orecchie sono quindi una fonte di fragilità e dolore che, così candidamente e sinceramente esposta, genera immediata accoglienza e accettazione. Tutte queste caratteristiche favoriscono la voglia di prendersi cura di loro, di entrare in contatto con i loro bisogni: gli asini fanno venire voglia di chiedersi “Cosa posso fare per farti stare bene?” favorendo lo sviluppo dell’empatia.
DIMENSIONE FISICA: gli asini, a differenza dei cani e dei gatti che chiedono di essere accolti, offrono accoglienza e protezione. Sono grandi ma non troppo. E’ facile ampliare le emozioni grazie alle tante possibilità di contatto fisico diretto: coccole, carezze, passeggiate fianco a fianco, abbraccio da terra, abbraccio da sopra. Il montare a cavalcioni ad esempio lo vediamo come lo stadio finale di un abbraccio che va dalla stretta di braccia intorno al collo all’appoggiare il proprio tronco sul costato dell’animale per poi sollevare i piedi da terra e portare le gambe dall’altra parte del costato. C’è una forte sensazione di piacere che nasce dal contatto con la vitalità dell’animale (calore, odore, pelo, ritmo del respiro, battito del cuore). Si crea una sensazione di intima vicinanza che ci permette attraverso il contatto con il corpo dell’asino di sentire i confini del nostro. Una sorta di contatto totale che richiama alle cure di quando eravamo piccoli, di quando eravamo cullati e dondolati dalla mamma.
COMPORTAMENTO: l’asino è un animale erbivoro, predato e non predatore, questa caratteristica lo spinge ad avere un comportamento poco irruento verso l’uomo. E’ aperto e curioso ma si avvicina piano, compie passi in diagonale e in modo graduale. I cani ad esempio si avvicinano molto velocemente, entrano in relazione subito: l’asino rispetta i tempi, guarda, osserva, studia. E’ un animale tutto sommato poco conosciuto, raramente i bambini sono già entrati in relazione con un asino: è un rapporto nuovo, tutto da costruire. L’asino ha comportamenti tanto discreti quanto socialmente gratificanti. Gli atteggiamenti di fuga sono poco frequenti perché l’habitat naturale dell’asino è fatto da terreni scoscesi e pietrosi. L’asino si è adattato a questo ambiente acquisendo un equilibrio più statico che dinamico: privilegia la stabilità ed evita le cadute in terreni in cui sarebbe facile ferirsi e in cui sarebbe sia difficile che pericoloso raggiungere alte velocità, a differenza del cavallo che è abituato a correre nelle praterie. L’asino ha il collo più lungo del cavallo, la testa più grossa e pesante e le gambe corte: non è un buon corridore, inciampa facilmente. L’asino si ferma, verifica la situazione, la studia, la osserva e affronta le fatiche con pazienza e discrezione. L’asino rimane fermo: questo offre sicurezza, il suo comportamento è prevedibile. Da cosa nasce l’ansia? Dalla non prevedibilità, dall’incertezza. La prevedibilità dell’asino mi offre sicurezza che diventa equilibrio affettivo.